Fauna e flora della Costa di Maratea
La popolazione vegetale e animale delle Costa di Maratea
La Primula Palinuri Petagna
la Flora
La flora spontanea della costa di Maratea è tipicamente la macchia mediterranea, costituita prevalentemente da Fillirea, Lentisco, Cisti, Mirto, Corbezzolo, Carpinella e Siliquastro detto anche l’Albero di Giuda. Tra le altre piante della macchia spicca l' Ampelodesmus mauritanucus in lingua locale "tagliamani" , utilizzata per la realizzazione dei "libani" o "libbani", corde vegetali per la pesca e per vari altri usi.
I declivi sono caratterizzati dai relitti di terrazzamenti demarcati da muretti a secco , che ospitano carrubi, fichi, ulivi, viti, il terebinto e l’immancabile finocchio selvatico.
Nelle cavità delle pareti troviamo invece rari esemplari in miniatura di pini d’Aleppo mentre i fichi d’India , oltre a crescere spontaneamente vengono usati come delimitazione di appezzamenti coltivati, così’ come accade anche per le agavi e per la buganvillea.
A ridosso del litorale troviamo antichi ginepri, cisti dai fiori rosa, il papavero giallo-arancio e l’euforbia arborea. Nella parte centrale della fascia costiera fiorisce spontaneamente la rara palma nana (detta Palma di S. Pietro).
la Fauna
La fauna presente è quella peculiare della costa rocciosa marina e nello specifico è presente il gabbiano reale, il falco pellegrino , il rondone pallido, infine il passero solitario dalla livrea azzurra.
La fauna della scogliera è variegata e consistente , costituita da granchi, polipi, mitili e patelle e infine ricci di mare; più in profondità nei bassi fondali sono frequenti le stelle marine e i rossi pomodori di mare e più al largo le gorgonie.
i Fondali marini
In particolare nella zona di Marina e Punta Caina ci sono bellissime praterie di Poseidonea oceanica mentre nella zona dell’ Ogliastro si possono apprezzare i tenui fiorellini arancioni della madrepora Astroides calycularis.
Le alte profondità sono invece il regno di orate, dentici, salpe, bavose , saraghi e di più rare specie quali la Nacchera, il Sarago fasciato, la Ricciola,le Orecchie di mare , l’Alicia mirabilis, il Paguro bernardo, la Madrepora a cuscino mediterraneo, quella arancione e la Tartaruga marina comune (la famosa Caretta caretta).
Infine l’estrema varietà dei fondali rocciosi è l’habitat ideale per la sempre più rara Cernia bruna, la cui caratteristica è quelle di trovare la tana a medie profondità, oggetto del desiderio e sfida avvincente per i pescatori in apnea.
Drago di Santo Janni
Il Drago di Santo Janni o Podarcis siculus paulae è una una lucertola bruno-azzurra, sottospecie della Podarcis siculus ed è presente come endemismo sull'isolotto di Santojanni a Maratea.
Fu riconosciuta come endemismo e quindi come sottospecie a sé nel 1971 in uno studio pubblicato nel 1971 dal Professor Benedetto Lanza e da Giuseppe Adeiani e Massimo Romiti, dell'Istituto di Zoologia dell' Università di Firenze.
Denominata "paulae" in onore della sig,ra Paola Giorgio Lanza, questa sottospecie di Podarcis siculus si differenzia da analoghi endemismi, quali ad esempio la " Podarcis siculus coerulea" che vive sui Faraglioni vicino a Capri, per le dimensioni più piccole (lunghezza massima della testa e del corpo di 71 mm invece di 87), l'assenza di scutum massetericum ( una struttura ossea presente nella testa di alcuni rettili, in particolare nei sauri,costituita da una sporgenza ossea che si estende dal cranio e si articola con la mandibola, fornendo un punto di inserzione per i muscoli masseteri, quelli della masticazione) e infine per il colore di fondo dorsale più chiaro.