Flora & Fauna della Basilicata
Basilicata. Bella scoperta!
Gli ambienti naturali lucani sono ricchi di animali e di vegetali; la natura stessa del territorio, per più dell'80% in altura e la bassa densità di insediamenti umani ne favorisce l'abbondanza.
Fauna della Basilicata
Tra le specie animali difatti la lontra (Lutra Lutra) è la rarità più importante (vedi Parco Nazionale Appennino Lucano Val d'Agri e Lagonegrese) , presente in Italia proprio nel territorio corrispondente alla cosidetta Grande Lucania , ovvero quello ricompreso tra Cilento, le montagne del Pollino e la Puglia settentrionale.
Nei boschi lucani è la Volpe (Vulpes Vulpes) a farla da padrone insieme a Faine (Martes faina) Martore (Martes martes) , Donnole (Mustela nivalis) e naturalmente il Cinghiale (Sus scrofa).
Ma il più grande predatore della regione è il lupo (Canis lupus italicus) con una presenza concentrata nel massiccio del Pollino.
Nei boschi lucani è la Volpe (Vulpes Vulpes) a farla da padrone insieme a Faine (Martes faina) Martore (Martes martes) , Donnole (Mustela nivalis) e naturalmente il Cinghiale (Sus scrofa).
Ma il più grande predatore della regione è il lupo (Canis lupus italicus) con una presenza concentrata nel massiccio del Pollino.
I boschi lucani sono un vero paradiso per i bird watchers soprattutto per la folta rappresentanza dei rapaci .
L' Aquila reale ( Aquila chrysaetas) è presente con soli due individui mentre molto frequenti sono invece il nibbio reale ( Milvus milvus ), il Gheppio( Falco tinnunculus ) e la Poiana (Buteo buteo ) oltre al falco pellegrino (Falco peregrinus) al falco grillaio (Falco Naumanni ) e al sempre più raro Capovaccaio (Neophron percnopterus).
Flora della Basilicata
La flora della Basilicata comprende circa 2.350 specie, quantità notevole rispetto alla ridotta superficie della regione. L'aspetto più importante però è l'alto numero di endemismi : addirittura 168 specie pari al 6,5% della flora regionale, tra i più alti valori d'Italia.
Lungo la costa tirrenica (MARATEA) la macchia mediterranea è costituita da leccio, lentisco, fillirea, euforbia arborea, ginepro, terebinto, olivo, fico e carrubi. Sulla costa ionica l'eringio marittimo, il giglio di mare e l'ammofila arenaria, oltre a ginepro, lentisco e mirto.
La maggior parte dell'area interna è montuosa e presenta foreste di querce quali cerro , roverella e farnetto, oltre ad aceri, carpini ed olmi.
Non radi i boschi di castagno mentre il faggio è presente sul massiccio del Pollino anche oltre i 1.300 metri, insieme all'Abete bianco.
E' il pino loricato (pinus leucodermis) ad essere la specie floreale più importante del Pollino e l'emblema stesso del Parco.
Lungo la costa tirrenica (MARATEA) la macchia mediterranea è costituita da leccio, lentisco, fillirea, euforbia arborea, ginepro, terebinto, olivo, fico e carrubi. Sulla costa ionica l'eringio marittimo, il giglio di mare e l'ammofila arenaria, oltre a ginepro, lentisco e mirto.
La maggior parte dell'area interna è montuosa e presenta foreste di querce quali cerro , roverella e farnetto, oltre ad aceri, carpini ed olmi.
Non radi i boschi di castagno mentre il faggio è presente sul massiccio del Pollino anche oltre i 1.300 metri, insieme all'Abete bianco.
E' il pino loricato (pinus leucodermis) ad essere la specie floreale più importante del Pollino e l'emblema stesso del Parco.
Un pino molto longevo
Una conifera dalla pelle bianca proveniente dai Balcani, che ha resistito per millenni all'assalto del faggio, il pino loricato si trova tra i 900 e i 2.100 metri di altezza ed è tra le piante più longeve in assoluto, con esemplari che arrivano fino a 950 anni di età.
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