Persecuzione del Santo Biagio



La persecuzione


Intanto sotto l'imperatore Licinio la persecuzione contro i cristiani si estese anche nella Cappadocia di cui era governatore Agricolao, zelante esecutore delle decisioni imperiali. 

Questi alla ricerca di fiere a cui dare in pasto i cristiani nell'arena inviò cacciatori alla loro cattura nelle montagne intorno a Sebaste. 
 
Grande fu la loro sorpresa quando, passando presso la grotta di Biagio, videro davanti all'entrata gruppi di leoni, tigri, orsi, lupi e altri animali mentre il Santo pregava all'interno. 

Tornati in città i cacciatori riferirono al governatore quanto avevano visto. 


Allora Agricolao inviò soldati per prendere Biagio il quale, preavvisato dal cielo, non oppose alcuna resistenza. Durante il tragitto verso la città operò molte conversioni e guarigioni, tra queste quella di un bambino che rischiava di morire soffocato a causa di una spina di pesce che gli si era conficcata nella gola. 
Narrano gli Atti che il Santo pose la mano sulla gola del bambino e alzati gli occhi al cielo pregò così: « O Signore Gesù, esaudisci la mia preghiera, con la tua potenza togli via questa lisca di pesce e dona il medesimo sollievo a coloro che afflitti dallo stesso male ti rivolgono la preghiera che ti rivolgo io », poi tracciò il segno di croce sulla gola del bambino che fu subito liberato dal male. 
 
Poco dopo si presentò al Santo una povera vedova pregandolo di farle riavere il maialino che un lupo le aveva portato via. S. Biagio le assicurò che avrebbe riavuto quanto le era stato tolto, infatti il lupo le riportò vivo l'animale. 
 


EPILOGO DELLA PERSECUZIONE

Il Santo anche dal carcere dove venne rinchiuso continuò ad elargire grazie a coloro che lo andavano a visitare. 
La vedova, saputo della prigionia del Santo, uccise il maialino, cucinò la testa e le zampe e con frutta e legumi li portò al prigioniero per ristorarne le forze. 
S. Biagio ringraziò la donna e le disse: « Fai in questa maniera la mia commemorazione e Dio non farà mai mancare in casa tua tutto quello di cui avrai bisogno; e se altri faranno come te, in mia memoria, non mancherà mai loro il dono di Dio e la sua benedizione per tutti i giorni della loro vita ». 
 
Agricolao tentò in varie maniere di indurre il Santo a rinnegare la sua fede intercalando blandizie, minacce e supplizi, tra questi la sospensione al palo, la flagellazione e la tortura con pettini di ferro, ma tutto, naturalmente, senza esito. 
 
Queste continue esecuzioni avevano il solo scopo di finalizzare la persecuzione senza peraltro riuscirci , accrescendo al contrario sempre di più la santità del vescovo di Sebaste.