Paradise's corners : Maratea


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Angoli di Paradiso : Maratea

di Ermanno Milone 
Pubblicato su Nautica 517 di maggio 2005  www.nautica.it 


Sono anni che progetto di fare, con la mia barca a vela di dieci metri, il giro del mondo in trenta giorni e sono anni che il mio mondo è portato a coincidere per ragione di cose con la costa compresa fra Punta Stendardo, prima di Gaeta, e l'Isola di Dino, appena sotto Maratea. 

Perché, come diceva la Maga Circe, se una cosa ti piace non cercarne un'altra che potresti non trovare. 


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Una storia divina

Ed ero, appunto, in un bar della costa una sera calda e stellata d'estate a fare queste e altre riflessioni allorché, ormai tanti anni fa, un vecchio ma proprio uno di quelli come se ne trovano nelle antiche storie del mare (prima della prima volta della America's Cup, tanto per intenderci) mi raccontò come si erano create quelle zone, giurandomi che tutto quello che stava per dirmi era vero, perché gli era stato raccontato, a sua volta, da un altro vecchio marinaio quando egli era piccolo e con gli occhi grandi così.  
 
"Tu sai - iniziò - come andò a finire lì sul Golgota, che Gesù fece amicizia col ladrone buono e se la prese un pò a male con l'altro ladrone che da allora è diventato il ladrone cattivo. Orbene, finito che fu il Dramma, i tre scesero dalle rispettive Croci e ciascuno si avviò a prendere le vesti di tutti i giorni. Rivestiti che furono, Gesù e il suo nuovo amico intrapresero la via verso il Paradiso mentre l'altro, che avrebbe dovuto avviarsi verso quella dell'Inferno, indugiava alquanto. Infatti il ladrone cattivo, rivestito che fu, non solo non si avviava verso la via dei Dannati, come si dice, ma seguiva a discreta distanza i due che proseguivano verso il Paradiso. La cosa non sfuggì al ladrone buono che, rivolto a Gesù, gli dice: "Quello ci segue" e Gesù di rimando: "Faccia pure, tanto c'è chi lo avvierà verso il luogo che ha meritato".  
Fatti pochi passi, il ladrone buono riprende: "Sei proprio sicuro che non vuoi perdonarlo?". Gesù a questo punto si ferma, guarda intensamente il suo accompagnatore e gli replica: "Non credo che né tu né gli altri abbiate capito che io non sono buono ma sono giusto". "È vero" risponde il ladrone buono "ma qui non c'è nessuno che ti vede, né io, anche se potessi, saprei a chi dire che tu lo hai perdonato nonostante tutto". L'osservazione convinse Gesù che fece all'altro cenno di avvicinarsi e così i tre si avviarono vero il Paradiso discutendo del più e del meno, ciascuno palesando agli altri i progetti del proprio nuovo futuro.  
Intanto s'era fatta sera e l'appetito si faceva sentire, specie dopo tutte le vicende del giorno appena trascorso. E fu Gesù stesso a proporre: "Andiamo a farci una pizza", aggiungendo come parlando a se stesso "non fa molta differenza se mi presenterò stasera o domani mattina al Padre mio". Quindi i tre, appena passata la porta del Paradiso, entrarono nella prima trattoria che trovarono. Prima, però, Gesù disse loro: "Troviamoci un posto non molto in vista, perché se mi riconoscono, finisce la serata e non mi riposo neanche un pò". I tre si sedettero e i due compagni di Gesù poterono ammirare il posto dove erano entrati.  

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Amalfi e Maratea


Intanto il soffitto e le pareti erano decorate in modo da rendere Michelangelo con tutta la Cappella Sistina una cosa da niente, la cristalleria era stupefacente e le posate erano tutte in metallo e fattezze di indescrivibili pregio e bellezza, per non dire della fragranza dei cibi e delle bevande che aleggiava in tutto l'ambiente. 
"E questa è solo una trattoria. Figuriamoci il resto!", pensarono i due. Però, come si avvicinò la cameriera per prendere gli ordinativi, Gesù fu riconosciuto e dovette lasciare i suoi ospiti per rispondere al calore dell'accoglienza di coloro i quali lo aspettavano da tanti anni.  
E i due ladroni? I due ladroni, rimasti soli e di fronte a tanto ben di Dio, si ricordarono che erano ladroni e, trovati dei sacchi, li riempirono di tutto ciò che poteva essere preso e se la dettero a gambe levate. Naturalmente nella loro corsa a perdifiato fecero a ritroso tutta la strada che avevano fatto all'andata e così si trovarono di nuovo sul Golgota di fronte alle Croci che non erano state ancora tolte. A quella vista, furono presi dallo sgomento e, consci di ciò che avevano appena compiuto, si dissero: "Scappiamo che se ci riprendono, qua sopra ci rimaniamo in eterno". E così, raccolto il loro bagaglio, ripresero la loro fuga che interruppero di colpo perché improvvisamente erano giunti in riva al mare. "E ora?" fu la domanda che si posero spaventati dalla nuova situazione non prevista. Era notte e dovevano trovare rapidamente una soluzione.  
La soluzione fu trovata in una barca tirata in secco il cui equipaggio si era addormentato intorno al fuoco. Rimettere la barca in acqua con quelli addormentati fu un gioco da ragazzi e prendere il mare con un provvidenziale vento a favore fu ancora più facile. E intrapresero, col loro prezioso bagaglio, una navigazione verso Nord. Raggiunta la costa italiana, la costeggiarono fin dove ora sorge Maratea. Qui uno dei due disse all'altro: "Sono stanco. Sbarco" e si salutarono. 
L'altro riprese la navigazione e prese terra col suo sacco dove attualmente sorge Amalfi. 
 Ecco perché - continuò il Vecchio - la zona di Maratea e quella di Amalfi sono angoli di Paradiso. Infatti, a conferma e dimostrazione di ciò, a seicento metri e proprio sopra il porto di Maratea sorge una statua di Cristo che ti accoglie a braccia aperte, in modo molto più evidente per chi abbia doppiato Capo Palinuro e navighi verso Est. Ad Amalfi c'è addirittura un contratto ben inciso e visibile sul portale di ingresso nella città, col quale viene così stabilito: "Per tutti gli amalfitani che andranno in Paradiso, il Giorno del Giudizio sarà un giorno come tanti altri".  

Qui finì il racconto del Vecchio. Io non dissi nulla. 
 Finimmo di bere qualcosa assieme, poi egli andò via e io, prima di rientrare a bordo, rimasi ancora qualche momento a pensare a quanto mi era stato appena raccontato immerso nel tepore e nelle stelle di quel meraviglioso panorama di notte.  
Sono tornato e tornerò ancora su quella costa dove si alternano venti a bonacce, caldo a freddo, sole a nuvole, come dovunque. 
E come dovunque la realtà del quotidiano ha soppresso la fantasia. 
Però la gentilezza della gente di quei luoghi, la soavità dell'aria, la maestosa dimensione del mare e, perché no, lo strepitoso gusto del cibo, creano tutte insieme delle sorprendenti verità fantastiche. 
Proprio da Paradiso.  

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